Nel corso dell’evoluzione l’uomo ha dovuto sviluppare parallelamente due sistemi che gli concedessero la sopravvivenza: sistema immunitario per difendere il corpo da qualsiasi tipo di insulto, e metabolismo conservatore, per accumulare energie anche per periodi di carenza di cibo.
Il sistema immunitario ha tre funzioni principali:
- protegge l’organismo dagli agenti patogeni (invasori esterni che causano malattie)
- rimuove le cellule ed i tessuti danneggiati o morti ed i globuli rossi invecchiati
- riconosce e rimuove le cellule anomale, come quelle tumorali (neoplastiche)
Quando le difese esterne del nostro organismo falliscono tocca al sistema immunitario agire e questo avviene attraverso due vie:
- risposta immunitaria innata (o aspecifica): meccanismo per in cui la difesa è diretta in modo indiscriminato a qualsiasi agente esterno in un tempo abbastanza breve (dell’ordine dei minuti al massimo delle ore)
- risposta immunitaria acquisita (o specifica o adottiva): si sviluppa lentamente (nell’arco di alcuni giorni)dopo il primo incontro con uno specifico agente patogeno; il messaggio però viene messo in memoria nel caso si verifichino eventi futuri.
Queste risposte subiscono delle variazioni in base a numerosi fattori sia esogeni che endogeni e anche il cambiamento di stagione provoca delle modifiche. Motivo per cui di inverno ci si ammala più facilmente. Recentissimi studi hanno mostrato dei cambiamenti a livello di alcuni geni codificanti proteine tra le stagioni più calde e quelle più fredde. Se le temperature fredde diminuiscono la quantità di patogeni e difendono da altri attacchi è pur vero che le difese immunitarie a causa delle modifiche interne sono maggiormente attive in correlazione ad un più elevato stato infiammatorio, precursore di numerosissime patologie soprattutto quelle di carattere autoimmune.
Come comprenda che periodo dell’anno stiamo vivendo il nostro corpo probabilmete a parte dalle temperature è determinato anche dalla minore esposizione alla luce che si ha durante i mesi invernali.
Nasce quindi l’esigenza di prepararsi a questi periodi e cercare di “aiutare” il nostro sistema immunitario ad esempio con immunostimolanti naturali che in natura sono numerosissimi.
Tra questi l’Uncaria tomentosa (artigli di gatto) importante rimedio fitoterapico ad attività immunostimolante, antiinfiammatoria e antiossidante.
Tipica dell’Amazzonia peruviana presenta nella corteccia e nella radice a sostanze antiossidanti la cui capacità è alla base degli effetti benefici di tale pianta.
Pochi sono gli effetti collaterali riscontrati in seguito ad assunzione di Uncaria, per lo più riconducibili a problematiche gastrointestinali che però vanno via alla sospensione di assunzione del prodotto.
Se ne utilizza la corteccia per la presenza di alcaloidi con spiccate attitudini immunostimolanti, dose-dipendenti. Se ne consiglia un dosaggio controllato in relazione al caso clinico e si utilizza anche nella medicina anti-age e in caso di patologie autoimmuni.
E’ preferibile che l’Uncaria non sia assunta quando vengano presi farmaci immunosoppressori.
Bibliografia
La medicina dell’aging e dell’anti-aging
Di Damiano Galimberti
Uncaria tomentosa, the cat’s whiskers or claws?
FEM Froeling, J Stebbing – Lancet Oncology 2014 – search.proquest.com
Medicinal uses, phytochemistry and pharmacology of the genus Uncaria
Q Zhang, JJ Zhao, J Xu, F Feng, W Qu – Journal of Ethnopharmacology 2015 – Elsevier