Na tazzulella e….the!

Consumare una tazza di tè al mattino per colazione o anche durante la giornata, è un’abitudine che si sta radicando anche nelle nostre tradizioni, talvolta anche come sostituto del caffè (e lo dice una caffeinomane!!!). Non è un caso che il tè verde (Camellia sinensis) sia la seconda bevanda al mondo consumata più frequentemente dopo l’acqua.

Una sana abitudine, visto le tantissime proprietà benefiche che questa pianta possiede. Già dalla preparazione viene fatta molta attenzione: proprio per le sostanze in essa contenuta (polifenoli, vitamine, aminoacidi, minerali) questa pianta non viene fatta essiccare all’aria come ad esempio il tè nero, ma viene trattata in modo da non determinare l’ossidazione delle sue sostanze.

Anche quando viene preparato l’infuso è fondamentale che l’acqua non superi gli 80° proprio per evitare di perdere le molecole utili e soprattutto per evitare il retrogusto amaro che potrebbe venire dall’eccesso di tannini presenti.

Tornando ai benefici sono molteplici gli studi sul tè verde e tanti sono i risultati già certi. E’ importante però sottolineare che la biodisponibilità (ovvero quello che realmente viene assorbito) è legato a molteplici fattori tra cui l’assorbimento intestinale, quindi molti studi confermano le proprietà benefiche di questa bevanda, ma è pur vero che in vivo le cose sono un po’ differenti per questo gli studi si stanno svolgendo anche su gruppi umani e non solo su animali da laboratorio.

Cominciamo da quella che è la proprietà che piace maggiormente a me e a chi segue un percorso dietetico: il tè verde fa dimagrire???

Ovviamente teniamo presente che i miracoli non avvengono e che tutto deve essere sempre collocato nell’ambito di una corretta alimentazione e una costante attività sportiva.

 

Il tè verde è un ottimo aiuto in quanto le sostanze in esso presenti soprattutto le numerose e varie catechine (che sono sostanze antiossidanti) sembrano avere la capacità di ridurre la formazione di tessuto adiposo modulando i geni responsabili di processi come adipogenesi o lipolisi (termini difficili ma che significano accumulo di grasso!!!). Tali sostanze sembrano avere effetti benefici anche sulla riduzione dell’eccesso di peso corporeo, oltre ad effetti contro la sindrome metabolica. Inoltre le vitamine idrosolubili e non termolabili presenti nel tè sono la B1, la B2 e la B3, stimolano tutte il metabolismo dei carboidrati e dei grassi potrebbero quindi ridurre o almeno modulare il deposito di grasso superfluo. Queste sostanze contenute nel tè sarebberoanche in grado di stimolare la funzionalità renale e quindi la diuresi.

Bere tè verde aiuta a ridurre il gonfiore grazie all’ azione drenante ed anticellulite. Il tè verde aiuta anche a regolare la flora batterica intestinale migliorandone le funzioni ed i polifenoli aiutano a ridurre l’aumento di glucosio e di insulina nel sangue dovuto all’ingestione di amidi.

Il tè verde è un importante candidato all’attività antitumorale: i risultati degli studi effettuati sottolineano il potenziale effetto nell’azione preventiva sui tumori maligni e sembrerebbe essere in grado di intervenire (ma al momento serve ancora il condizionale!) sullo sviluppo dei carcinomi già in fase di evoluzione.

A livello cardiaco i polifenoli contenuti migliorano la circolazione prevenendo infarti, arteriosclerosi, ictus e molte altre malattie cardiovascolari. Una delle cause dell’infarto è l’accumulo di placche sclerotiche nelle arterie. Esse si formano soprattutto in soggetti che assumono nicotina, che hanno la pressione alta ed un’alimentazione ricca di grassi. Le più pericolose sono quelle composte dal colesterolo, una sostanza contenuta nei grassi animali ed assunta con il cibo. Le placche sclerotiche ostacolano il flusso di sangue ed indeboliscono le arterie limitando l’afflusso di ossigeno al muscolo cardiaco ed al cervello. L’assunzione regolare di un discreto quantitativo di tè verde al giorno ne inibisce la formazione, prevenendo danni alle arterie e migliorando l’ipertensione e regolarizzando la pressione arteriosa.

Questa bevanda è riconosciuta anche come un inibitore del rilascio di istamina che è notoriamente collegata a patologie legate all’infiammazione (ad es. ulcera gastrica, morbo di Crohn, colon irritabile)
Berlo regolarmente aiuterebbe anche ad allontanare malattie tipiche della terza età come l’Alzheimer ed il Parkinson. Nelle foglie del tè ci sono alcuni componenti in grado di proteggere le cellule cerebrali dai tipici danni delle malattie neurovegetative quali per esempio la demenza senile.

Infine il tè verde è un eccellente antiossidante e anti invecchiamento in quanto contrasta la proliferazione dei radicali liberi che si producono nel nostro organismo, e che sono la causa della maggior parte delle patologie di invecchiamento degli esseri viventi. Quando il quantitativo di radicali liberi è superiore a quello fisiologico, il nostro sistema antiossidante non è più in grado di neutralizzare questo eccesso per cui i radicali liberi aggrediscono le cellule provocando danni più o meno gravi. Le catechine (le sostanze antiossidanti già citate) presenti nel tè verde eliminano i radicali liberi in eccesso ripristinando il fisiologico equilibrio pertanto: si può affermare che il tè verde aiuti a rallentare l’invecchiamento generale del nostro organismo.

A conclusione possiamo considerare questa bevanda come un supporto alimentare efficace e atossico (salvo complicazioni per cui sempre meglio chiedere ad una figura esperta) che può essere facilmente reperito e i cui costi sono contenuti.

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