Ogni anno circa 2,8 milioni di adulti muoiono in seguito a patologie connesse al sovrappeso e più precisamente all’obesità: nonostante i progressi medici e nonostante le opportunità che ci offre la scienza oggi, non si riesce ad abbattere il numero di obesi.
Si stima che in una famiglia media composta da 4 persone, 2 siano in sovrappeso (di cui una tendente all’obesità).
I protocolli dimagranti sono molteplici, ma uno che garantisce un dimagrimento rapido (è necessario un professionista e il non già altre volte citato fai-da-te) è rappresentato dalla dieta chetogenica.
E’ stato Russel Wilder nel 1921 a introdurre la dieta chetogenica, come alimentazione per trattare l’epilessia. La rinascita della dieta chetogenica come formula per dimagrire rapidamente è un concetto relativamente nuovo che ha dimostrato di essere efficace, con risultati certi sul breve periodo.
Si basa principalmente su un quantitativo molto ristretto di carboidrati a favore di grassi (che possono arrivare a coprire fino al 60% dell’apporto calorico).
In sintesi succede questo: eliminando i carboidrati, che sono il principale carburante per il funzionamento del nostro corpo, si innescano due processi che si susseguono. Il primo è l’autoproduzione di glucosio (sì, il nostro corpo diventa una fabbrica di zuccheri!), il secondo è la sostituzione del carburante glucosio con il carburante “corpi chetonici” che usano come substrato il grasso.

I tempi in cui si iniziano a produrre corpi chetonici dipendono da molti fattori, tra cui il metabolismo basale, l’IBM (indice di massa corporea), la quantità di grasso presente nel corpo.
Questo stato del nostro corpo si chiama chetosi nutrizionale e finché il corpo è privato di carboidrati, il metabolismo rimane nello stato chetotico. Questo determina un dimagrimento rapido a breve termine, ma non sul lungo periodo.
E’ questo il motivo per cui questo tipo di percorso alimentare deve prevedere varie fasi ed essere guidato da un pilota patentato!
Intraprendere questo tipo di alimentazione è un passo importante, soprattutto perché richiede sacrifici notevoli, ma i tempi non sono biblici e quindi quando si è decisi si può iniziare.
Ci sono effetti collaterali?
E’ però da tener presente che esistono dei sintomi fastidiosi, soprattutto nei primi giorni come malumore, nausea, vomito, mal di testa, affaticamento, vertigini, insonnia, difficoltà nella tolleranza all’esercizio e costipazione. Questi sintomi si risolvono in pochi giorni o poche settimane. Garantire un’adeguata assunzione di acqua e sali minerali può aiutare a contrastare alcuni di questi sintomi, l’utilizzo di fibre come il glucomannano e lo psillio possono aiutare nei momenti di stipsi.

Nessun dolcificante viene consigliato, ma se proprio il gusto dolce è qualcosa a cui non si può rinunciare, si consiglia l’eritritolo.
La dieta chetogenica quindi esclude carboidrati, anche intesi come cereali e legumi, per cui si mangiano solo proteine animali?
Ebbene no, esiste anche la possibilità di una dieta chetogenica veg, ma è un argomento vasto che merita una sezione a parte.
E’ una dieta per tutti?
Una dieta chetogenica può essere considerata un approccio di prima linea per il trattamento dell’obesità e del diabete di tipo 2, è promettente anche per una serie di altre condizioni croniche, a volte intrattabili come il diabete di tipo 1, la steatosi (il cosiddetto fegato grasso tanto nominato nell’ultimo decennio), le malattie neurodegenerative e il cancro, ma è un discorso da approfondire. Inoltre ci sono situazioni fisiologiche e casi particolari in cui è sconsigliata, piuttosto che fare una lista dei buoni e cattivi che possono iniziare questo tipo di approccio nutrizionale, ti dico che è opportuna, per non dire necessaria una personalizzazione di questo tipo di indicazione nutrizionale, come del resto per tutti gli altri protocolli.