Non è insolito incontrare persone con problematiche respiratorie, da quando mi occupo di alimentazione di precisione legata alle allergie (alimentari e non solo). Un po’ più insolito è incontrare pazienti che soffrono di una grave patologia polmonare che viene comunemente definita BPCO – Broncopneumopatia cronica ostruttiva.
Ancora più raro è che queste persone abbiano questa patologia al di sotto dei 40 anni.
E’ quello che accade a Teresa, una paziente che si è rivolta a me qualche giorno fa e alla quale subito dopo i 30 anni è stata diagnosticata la BPCO precoce. Oggi ha 45 anni.
Secondo il Ministero della Salute la BPCO rappresenta un grave e crescente problema sanitario a livello mondiale.
In Italia sono circa 2.600.000 le persone affette da BPCO:
la malattia colpisce tra l’8 e il 12% della popolazione adulta
i fumatori sono maggiormente a rischio: il 20-40% sviluppa la malattia.
In Italia è al sesto posto tra le malattie croniche, in linea con le altre nazioni europee, e al quarto posto fra le cause di morte con un tasso annuale di 5,5 ogni 10.000 abitanti.
La BPCO è più frequente negli uomini che nelle donne anche se il divario sta scomparendo per via dell’abitudine di fumare in forte aumento tra la popolazione femminile e per la maggiore presenza delle donne in lavori in ambienti inquinanti, precedentemente riservati agli uomini.
Teresa fumava ma ha smesso 15 anni fa.

Cosa c’entra la nutrizione o quella che comunemente chiamiamo dieta con la BPCO?
Come mai Teresa si è rivolta a me?
Ad onor del vero è stato il suo pneumologo che l’ha indirizzata verso un nutrizionista e ora ti spiego perchè.
La nutrizione e l’esame della composizione corporea giocano un ruolo sempre più centrale nella diagnosi, nella valutazione e gestione della BPCO. Oltre alla cessazione del fumo, alle terapie farmacologiche e alla gestione di patologie che si innescano (ipertensione, aterosclerosi, insufficienza cardiaca cronica, cancro ai polmoni, osteoporosi e depressione), è stato recentemente confermato che la valutazione nutrizionale è uno degli argomenti più importanti nella BPCO.
L’alimentazione, quando non corretta, può danneggiare la salute dei polmoni in molteplici modi e la malnutrizione, tanto in eccesso quanto in difetto, è responsabile di diversi problemi respiratori.
La malnutrizione nei pazienti con BPCO è presente nella percentuale dal 7 e al 66%.
La variabilità dipende dal fatto che spesso si stima solo il peso corporeo senza effettuare una corretta valutazione della composizione corporea, soprattutto in riferimento alla massa magra (FFM) che, secondo diversi studi, può essere un migliore indicatore predittivo di aggravamento in questi pazienti.
A conferma di ciò, nelle fasi iniziali della malattia respiratoria, la malnutrizione può presentarsi in maniera subdola, tanto che non è raro riscontrare percentuali considerevolmente elevate di soggetti con BPCO in cui ad un peso normale si associa una perdita significativa della massa magra.
Sono disponibili diverse tecniche per valutare la composizione corporea nella BPCO, tra cui antropometria, analisi dell’impedenza bioelettrica (BIA) e la DEXA.
Per questo contestualmente alla visita nutrizionale e alle classiche misure antropometriche, Teresa ha effettuato anche l’esame bioimpedenziometrico che le sarà ripetuto di controllo in controllo per valutare l’andamento che ci siamo proposte in prima visita.
Nel caso di Teresa la massa muscolare al momento della visita risulta ancora ad un buon livello, ma il medico che la segue ha notato nel tempo una perdita del tono muscolare e riscontrando alcune caratteristiche tipiche della fisicità di un soggetto con BPCO le ha consigliato un’alimentazione corretta e ben gestita.
E’ per questo che insieme abbiamo iniziato un percorso tendenzialmente antinfiammatorio che mira se non ad un incremento (l’attività fisica che Teresa riesce a sostenere non è moltissima) almeno al mantenimento della massa attuale, senza perdite.

Voglio sottolineare che un recente interesse è stato focalizzato sull’impatto del tessuto adiposo sulle malattie croniche inclusa la BPCO attraverso sostanze biologicamente attive (le adipochine cioè sostanze infiammatorie prodotte dal grasso), che regolano il metabolismo energetico, per cui anche l’obesità rappresenta un elemento fortemente negativo nello sviluppo di questa patologia.
Come ho strutturato la “dieta” di Teresa?
In linea generale il programma alimentare di Teresa prevede 5-6 pasti in cui non manca mai di cui il pranzo con pasto completo con:
corretto quantitativo di carboidrati, proteine, grassi;
frutta e verdura fresca (di stagione);
uso di olio EVO preferibilmente a crudo;
aggiunta di semi misti (che tollera bene), da inserire nelle verdure;
Sono suggeriti anche due spuntini (dalla frutta allo yogurt, compatibilmente alla sua giornata lavorativa e alla gestione familiare)
La cena è leggera, frequentemente a base di pesce (azzurro, tonno, salmone), carne bianca e raramente latticini morbidi (ricotta e robiola) una volta a settimana per ridurre l’introito delle proteine del latte (in particolare le caseine che sono pro infiammatorie) e ben equilibrata ai fini di non appesantire Teresa durante le notte e fare in modo che riesca a dormire serenamente senza disturbi da eccesso di cibo.
Le ho anche consigliato di controllare i fabbisogni di acqua e liquidi.

Bibliografia
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J Bras Pneumol. Jul-Aug 2018;44(4):315-320. Validation of a bioelectrical impedance analysis system for body composition assessment in patients with COPD – Fernanda Rodrigues Fonseca, Manuela Karloh, Cintia Laura Pereira de Araujo, Cardine Martins Dos Reis, Anamaria Fleig Mayer
http://alimentazione.fimmg.org/relazioni_corsi/2016/BPCO/maggio_frascati/relazioni/10_Marri_Strategie_terapeutiche.pdf
https://sadoughi.home.blog/2019/08/28/chronic-obstructive-pulmonary-disease-copd/
http://www.midiaonline.it/pdf/pneumorama_01_06/pneumorama_01_06_b.pdf