Dieta e asma, che duello!!

Crea quella sensazione del mancato respiro, di pressione sul petto, di fame assurda di aria, di soffocamento, quella sensazione che solo chi vive in sua compagnia può comprendere: lei si chiama asma.

Il Ministero della Salute (www.salute.gov.it) definisce l’asma come una malattia infiammatoria cronica delle vie aeree, caratterizzata dall’ostruzione, generalmente reversibile, dei bronchi.

Si può sospettare la presenza di asma in caso di:

  • respiro sibilante o fischi

  • tosse cronica (anche secca)

  • sensazione soggettiva di difficoltà respiratoria (dispnea)

  • senso di costrizione toracica.

Può essere curata e tenuta sotto controllo, è importante assumere regolarmente i farmaci prescritti dal medico e sottoporsi a visite di controllo.

Ma come le altre malattie infiammatorie croniche oggi considerate epidemiche, anche l’asma è altamente correlata al sovrappeso, all’obesità e allo scorretto stile di vita.

La dieta occidentale è strettamente correlata a malattie infiammatorie (come l’asma): gli eccessi alimentari e gli errori di abbinamenti creano disagi e amplificano le già presenti patologie. 

Va da sé che una corretta alimentazione, una perdita di grasso (quindi al di là del peso e del BMI) e una corretta gestione dell’assunzione di cibo, possano essere un aiuto per i soggetti colpiti da asma e da molte altre patologie infiammatorie.

Attenzione non sto annunciando una dieta miracolosa per la cura dell’asma, sto sottolineando la correlazione tra l’obesità, e quindi il tessuto adiposo, e le malattie infiammatorie (allergia e asma comprese).

L’obesità non è “solo” aumento di peso, è un  rimodellamento del grasso , che è un tessuto pro-infiammatorio, nel nostro corpo.

Ciò può portare a molteplici disturbi a livello generale  e della salute dei tessuti, promuovendo un’infiammazione cronica di basso grado e un aumento del rischio di malattie croniche.

È importante sottolineare che non solo la quantità totale di calorie consumate ma anche la loro distribuzione, principalmente attraverso i grassi e/o i carboidrati, hanno un impatto diverso sul tessuto adiposo e quindi sull’incidenza/gravità dell’asma.

Non va sottovalutato anche l’impatto che la dieta western cioè occidentale ricca di zuccheri e grasso, ha sul microbiota: recenti studi hanno dimostrato che la disbiosi intestinale e cioè l’alterazione dei batteri presenti nel nostro intestino, può avere effetti anche sulle patologie delle vie respiratorie, tant’è che si parla dell’asse intestino-polmone.

Per diversi anni le vie respiratorie sono state considerate prive di germi, ma questa convinzione, dovuta a difficoltà di prelievi e analisi dei batteri, è stata recentemente negata : esiste una diversa composizione di popolazioni di batteri polmonari tra persone asmatiche e quelle sane; fatto questo che  suggerisce che i batteri possono contribuire all’insorgenza dell’asma, indicando anche un possibile ruolo importante nell’influenzare le risposte immunitarie per il microbiota che risiede in altri siti, come l’intestino.

I carboidrati semplici sono molto consumati nella dieta occidentale e, in base ai loro effetti sulla salute, possiamo affermare che limitare il consumo di cereali semplici / raffinati e aumentare l’assunzione di cereali integrali è altamente raccomanda.

L'eterna lotta tra cibo "raffinato" e peso

Anche l’elevato consumo di zuccheri semplici utilizzati come dolcificanti in diverse bevande zuccherine,  consumati soprattutto nelle fasce d’età pediatriche (pensiamo ai classici succhi di frutta con la cannuccia, ai vari the in bottiglia e alle bevande gasate) è stato associato alla manifestazione dell’asma: più zuccheri si assumono, maggiori possono essere le manifestazioni asmatiche. Non è lo zucchero in sè che fa “venire” l’asma, ma come viene assimilato a livello intestinale.

Su questo è molto altro si discute nella letteratura attuale, dal mio punto di vista professionale l’aiuto dell’alimentazione antinfiammatoria sia su patologie allergiche che su quelle asmatiche è di notevole spessore. 

Sono molti i benefici che un adulto, e molto di più un bambino, riscontrano in seguito ad una corretta alimentazione antinfiammatoria dedicata e mirata, soprattutto in termini di sintomatologia e respirazione.

Bibliografia
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