Quando la pelle ti chiede aiuto

Il mio principale compito da nutrizionista è sicuramente quello di dare al  paziente una dieta personalizzata, equilibrata in tutte le sue parti ,quanto più sana possibile: in una parola una dieta specifica che rientri nel campo della nutrizione di precisione.

Spesso oltre ad aver a che fare con persone che devono perdere peso o hanno patologie conclamate, mi imbatto in soggetti intolleranti o allergici a determinati alimenti che manifestano i sintomi sulla pelle, del viso molto spesso, ma anche su tutto il corpo: esiste, infatti, una stretta correlazione tra malattie della pelle (in particolare l’orticaria) e gli alimenti. Molti alimenti possono generare allergie, anche se di pochi è stata dimostrata tale capacità.

E l’orticaria è tra le manifestazioni più frequenti sia nella sua variante ACUTA che CRONICA.

Nel primo caso si ha una vera e propria reazione allergica. In tal caso è importante anche ricordare che le allergie alimentari possono crociare ovvero allearsi con varie allergie al polline (pollinosi), è dimostrato che chi è allergico al polline della betulla lo è anche alla mela, così come chi è allergico all’acaro della polvere può esserlo alla banana.

In genere ha una durata inferiore alle 6 settimane e può avere episodi intermittenti.

L’orticaria cronica è difficile da trattare, non procura una reazione immediata ma piuttosto una reazione pseudoallergica.

Per cui il mio compito è educare ed insegnare alla persona a leggere bene le etichette in modo da evitare assolutamente ciò che può danneggiare e arrecare una reazione allergica o pseudoallergica.

quando hai quei pomfi inspiegabili (o quasi!)

Spesso è negli alimenti processati che si trova la maggior parte degli allergeni; ad esempio l’istamina

L’istamina è ampiamente diffusa nell’organismo umano, ed è presente anche come “ingrediente naturale” in numerosi alimenti quotidiani.

Alte concentrazioni di istamina si trovano principalmente nei prodotti della fermentazione microbica quali formaggi fermentati, carni in scatola, vino, birra.

Anche l’esposizione del pesce fresco ad alte temperature accelera la sua produzione.

Normalmente, in un organismo sano, l’istamina presente negli alimenti viene degradata velocemente (dalla diaminossidasi DAO, un enzima presente a livello dell’intestino tenue), al fine di evitarne l’assorbimento, poiché l’istamina presente nel corpo e quella derivante dagli alimenti agiscono nello stesso modo.
Questo meccanismo non funziona correttamente nelle persone affette da intolleranza all’istamina, di conseguenza, l’istamina in eccesso si riversa nel sangue provocando intolleranza con la comparsa di sintomi che possono facilmente essere scambiati per reazioni allergiche come:

  • Disturbi gastroenterici (ad es. diarrea, dolori addominali, pesantezza di stomaco, crampi o flatulenza)

  • Mal di testa, fino ad attacchi di emicrania

  • Eruzione cutanea, prurito, orticaria

  • Asma, difficoltà respiratorie

  • Nausea, palpitazioni, vertigini

  • Irritazioni della mucosa nasale, ad esempio naso che cola o naso chiuso.

Da non sottovalutare anche l’acido acetilsalicilico (ASA) contenuto in alcuni cibi può generare pseudoallergie.

Sono molto numerosi gli alimenti che contengono ASA naturalmente per esempio cavolini di Bruxelles, porro, cavolo rosso, fagiolini, pomodoro, asparagi, rapa, cavolfiore, carote, champignon, melanzane, olive, spinaci, broccoli, cetrioli, ed esiste poi un’altra categoria ovvero gli alimenti che contengono ASA come conservante in particolare i gelati preconfezionati, dolciumi preconfezionati, gomma da masticare, gelatine.

Spesso le eruzioni cutanee tendono a persistere nelle stesse sedi nel tempo e a recidivare sempre nel medesimo punto ogni volta che si ripete l’assunzione del ASA, anche se può aumentare il numero delle aree colpite. Le lesioni sono rappresentate da placche rotondeggianti e spesso bollose. Le sedi più comuni sono gli arti, i genitali, le mucose.

Anche l’intolleranza al lattosio, che è molto diffusa, presenta numerosi sintomi extraintestinali legati al malassorbimento: non sono rare le manifestazioni con eruzioni cutanee (orticaria, dermatite atopica, rosacea ecc) per chi ha un’intolleranza al lattosio, in genere determinata da una riduzione della funzione delle forbici digestive del lattosio che si chiamano lattasi.

Alla luce di quanto detto e in base alle molte reazioni dei pazienti allergici, il medico fino ad oggi si è trovato a dare ad un soggetto con orticaria cronica un solo rimedio: elimina tutti i cibi allergizzanti.

Ma l’idea innovativa sta nel proporre un altro esempio di dieta, un piano alimentare che si basa sul trattamento dell’allergia e dell’orticaria (in particolare cronica) come una malattia infiammatoria con alimenti non lavorati, non processati, freschi e di stagione e con aumento di zuccheri non raffinati ma integrali. Si tratta del metodo nutrizione di precisione che prevede tra le tante cose

  • l’uso di cibi integrali, dove non ci siano altre patologie,un potente antinfiammatorio

  • uso di cibi a basso contenuto di istamina;

  • uso di molti omega 3

  • the verde o tisane ai frutti rossi, sempre previa esclusione di altre allergie

  • olio extravergine di oliva

  • curcuma con le sue attività antiossidanti

  • le crocifere

Fondamentale per il tuo successo è affiancare alla dieta un diario alimentare dove annotare le sensazioni, i disturbi e i disagi o anche gli effetti positivi che prova con questo nuovo percorso alimentare.

Ricorda: il mondo delle allergie e intolleranze alimentari è ampio e articolato, ma io resto sempre dell’idea che il cibo non è un nemico e che del cibo non bisogna temere nulla.

gli omega 3 dei semi sono importanti come quelli del pesce

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