Quando la mattina mi sveglio la prima cosa che faccio è preparare la moka, accendere la fiamma e aspettare il gorgoglio del caffè che sale e l’aroma che si spande per la casa. Le mie narici cercano di assorbire l’odore del caffè fino al momento in cui anche le papille possono gioire.
E’ la mia sveglia.
Cinque anni fa quando mi sono trasferita nella nuova casa, per i primi mesi ho dovuto combattere per avere una cosa che oggi è scontata, il fuoco, eh si non avevo la possibilità di accendere quel fornello per prepararmi il caffè. Sono ricorsa a quello solubile…ma questa è un’altra storia.
Il fuoco è sicuramente una delle scoperte che ha rivoluzionato la vita dell’essere umano: fare luce, riscaldare, cucinare.
Cucinare.
Una delle mie principali passioni, e lo si vede dal mio blog e dalla pagina fb dove continuamente pubblico ricette inventate o rivisitate.
Le stesse che metto nei piani nutrizionali che preparo per i miei pazienti, nei loro percorsi personalizzati di nutrizione di precisione.
E’ proprio da quando faccio questo lavoro che ho capito l’importanza del cibo e del fatto che il nostro stomaco non è un sacchetto di rifiuti indifferenziati, tutt’altro, deve essere trattato con rispetto, rigore, cura, cautela.
Questo è il motivo principale, e approfitto per rispondere a una domanda molto frequente, per cui all’inizio di ogni pasto introduco sempre verdura cruda.
Senza specificare quale, non occorre, ma è importante sapere che non è una cosa o una regola che ho inventato io.

E’ dal 1930 che se ne parla, è quello il periodo in cui un dottore svizzero (dott. Paul Kouchakoff – Losanna) che chiamerò per semplicità dottor K, ha iniziato a notare su di sé e sui suoi pazienti una modificazione di alcuni valori nel sangue in seguito a un pasto.
Mi spiego meglio.
Il dottor K notò che non solo i cibi cotti alteravano le loro sostanze nutritive, ma che alteravano anche il nostro corpo: nello specifico notò che i globuli bianchi (leucociti) arrivavano anche a quadruplicare la loro quantità dopo l’ingestione di cibo cotto.
Nei suoi studi verificò che questo non accadeva assumendo lo stesso cibo crudo.
Si pensava inizialmente che questo fosse un effetto fisiologico, ma solo successivamente si è compreso che è uno sforzo inutile a cui sottoponiamo il nostro organismo, quello cioè di combattere verso un cibo che non riconosce più. Del resto l’uomo nasce crudista e abbiamo sempre il nostro DNA che è uno scrupoloso conservatore.
10 motivi per iniziare il pasto con crudité
Per cui quando nei piani alimentari inserisco (sempre se non ci sono difficoltà ma dipende da persona a persona) prima dei pasti verdura cruda, i motivi sono:
evita l’effetto di leucocitosi digestiva che ho spiegato più su;
aiuta ad iniziare il processo digestivo e non arrivare affamato come un lupo alla portata principale;
tiene sotto controllo i picchi glicemici dovuti al pasto;
aiuta a produrre enzimi che possano agevolare la corretta digestione;
ha un maggior contenuto di vitamine e sali minerali;
è una fonte di alimenti (prebiotici) per gli ospiti del nostro intestino (il microbioma);
ha un maggior quantitativo di acqua che può aiutare l’idratazione;
ha un più elevato quantitativo di antiossidanti utili per combattere l’invecchiamento;
concede di assaporare davvero il gusto di quel particolare cibo;
aiuta a meglio sostenere il nostro sistema immunitario.
Esiste una ricetta speciale?
In realtà no, ma io consiglio sempre di mettere in una ciotola (o come si chiama oggi una bowl): qualche foglia di verdura come lattuga, indivia, rucola, songino, qualche fettina di mela verde, un po’ di carota, dei germogli ( anche di legumi per es di soia) e se siamo nella stagione giusta un po’ di zucchine alla julienne, fiori commestibili (di: achillea, arancio, borragine, erba cipollina, menta, mirto, tiglio, trifoglio, tulipano, peer fare alkcuni esempi). Il tutto condito con limone (secondo i gusti e sempre in assenza di particolari patologie) e olio extravergine di oliva preferibilmente di altissima qualità.
Qualcuno mi chiede se utilizzare le verdure di quarta gamma pre-pasto va bene lo stesso: io rispondo che sono verdure che possono aiutare a raggiungere il giusto apporto quotidiano di fibre, ma non hanno gli effetti benefici di una verdura raccolta, sciacquata e poi condita.
Ovviamente è sempre importante avere la certezza della zona di produzione delle verdure, prediligere il Km0 e anche le coltivazioni Bio. Magari scegliere coltivatori seri e della propria zona.
