Sushi-mania, e se sei a dieta?

E’ una richiesta frequente, soprattutto dalla fascia di pazienti 20-30, ma non ti nego che anche gli over 40 ne sono fortemente attratti: ti sto parlando del sushi.

E pensare che lo sgarro preferito fino a qualche tempo fa era la classica pizza.

Oggi invece alla pizza, che resta immancabile intendiamoci, si affianca prepotentemente questo gustoso piatto orientale.

Ma si può mangiare il sushi quando sei a dieta?

Chi mi conosce sa bene che io non elimino nulla dai piani alimentari che elaboro, salvo la presenza di intolleranze (quelle reali e diagnosticate come al lattosio), allergie a cibi specifici, o anche alle LTP e al nichel e la celiachia oppure sia uno specifico percorso personalizzato.

Nelle altre situazioni non c’è necessità di “sopprimere” degli alimenti, io non elimino nulla, gusti della persona permettendo.

Questo giro di parole per dirti:

sì anche se sei a dieta puoi mangiare sushi.

Già vedo che stai esultando perché ti aspettavi un tristissimo no!

E’ chiaro che devi saper scegliere e per questo voglio aiutarti presentandoti le caratteristiche di alcuni “pezzi” che si trovano nei menù.

I tipi di sushi sono tanti, e collegare il nome al tipo è un po’ complicato per cui cercherò di inserire per ognuno una breve spiegazione e la foto, oltre a quello che più mi interessa ovvero l’apporto calorico.

Uramaki, in giapponese significa rotolo “dentro e fuori”, in effetti è un rotolino con alga all’interno e riso all’esterno: l’alga e il pesce sono al centro, mentre il riso lo avvolge all’esterno. 

La farcitura può essere di tantissimi tipi, più o meno ha un apporto calorico di 35 kcal al pezzo.

Nigiri,  il nome della preparazione deriva da nigiro, che significa “modellare con due dita”. E’ composto da una polpettina di riso ovale modellata a mano con sopra una fettina di pesce fresco crudo oppure di gamberi, tonno, anguilla, polpo, o anche di frittata.

Circa 50 kcal al pezzo.

Hosomaki, sushi arrotolato formato da mezza foglia di alga nori ripiena di riso e con all’interno un pezzo di pesce oppure verdure. Forse è il più classico dei rolls con un ripieno che varia dal pesce ai crostacei, dalla frutta alla verdura. Solitamente gli hosomaki vengono farciti con pesce crudo (tonno o salmone), accompagnato da avocado o cetriolo. Apporta circa 25 kcal al pezzo.

Ovviamente dalle calorie riportate sono escluse le varie salse, compresa la salsa di soia.

Come avrai notato in questi che ti ho indicato è presente sempre il riso, quindi una fonte di carboidrati.

E se stai seguendo una dieta low carb o addirittura chetogenica devi rinunciare ad una serata tra amici al sushi?

Certo è che solo quando fai un tipo di alimentazione con pochi zuccheri ti accorgi di quanto i menù dei ristoranti siano ricchissimi di carboidrati: palesi o nascosti sono ovunque.

E dunque cosa scegliere nel caso di restrizione di questo tipo? Te lo dico subito.

Puoi scegliere tra: sashimi, carpacci e tataki.

Il sashimi è a base, principalmente, di pesce e molluschi freschissimi serviti crudi. Pochissime calorie, circa 40 kcal al pezzo.

Scegli sempre locali in cui il pesce crudo sia correttamente abbattuto per evitare qualsiasi tipo di contaminazione.

Approvato anche il tataki, una tipica ricetta giapponese che consiste nello scottare su piastra (o in padella) un filetto di pesce o carne e poi di condirlo con zenzero tritato o anche semi di sesamo.

Nulla da aggiungere sui carpacci, se non di stare attenta alle salse di accompagnamento.

Mi dispiace dirtelo ma se sei a dieta dovresti evitare la tempura, che è una frittura di pesce, molto croccante e particolarmente saporita: una tempura di 10 pezzi, per esempio fatta con 5 verdure e 5 gamberi, apporta 300 calorie e anche qualcosina in più. Se proprio devi, insomma se proprio non puoi farne a meno, prendila ma sappi che la tua cena finisce lì!

Ti consiglierei di non escludere, come piatto caldo, anche la zuppa di miso che ha circa 200 kcal ed è a base di brodo e miso.

Il miso si ottiene dalla fermentazione della soia gialla con sale marino e cereali ad esempio l’orzo.

Alla base della zuppa di miso vi è il dashi, un alimento composto da scaglie di tonnetto striato essiccato (katsuobushi) e da una grossa alga di nome kombu.  In questo brodo, per ottenere la zuppa, si dissolve la pasta di miso, a cui si possono aggiungere cubetti di tofu ed altre varietà di alga (wakame, per esempio).

E’ quindi ufficiale il sushi a dieta sì, e se hai letto bene l’articolo hai anche una sorta di menù su cui basarti.

Cerca di ricordare sempre che essere a dieta non è una condanna, né una punizione, è un modo per imparare a mangiare e riuscire a mantenere in equilibrio il tuo stato di salute, la tua forma fisica e il tuo benessere mentale e perché no stabile il tuo peso.

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