“Uno specchio mostra delle immagini, dei riflessi, ma essi non sempre corrispondono alla realtà. Uno specchio sa mentire meglio dei più bravi imbroglioni, perché lo fa in modo sottile e attraente, perché mostra quello che vuoi vedere o quello che detesti, e a volte le due cose sono molto più simili di quanto si possa pensare”
COMMENTO DELL’AUTORE DELLA FRASE: frase tratta dal libro dell’autore “La bambina dietro allo specchio” – Matteo Astone
Una delle principali difficoltà che riscontro nelle persone che vengono nel mio studio e che mi chiedono una forma di aiuto, è quella di stare di fronte allo specchio, con la propria immagine riflessa e cercare di raccontarmi cosa di bello c’è.
Qualsiasi sia l’età e molta differenza non fa neanche il genere.
Chi si specchia spesso ha una forte sensazione di disagio che si può tradurre in assoluto silenzio, risata nervosa, nell’abbassare lo sguardo o nel commentare in modo abbastanza violento ciò che si vede, con affermazioni del tipo: mamma mia sto rovinata!
Questo è il risultato sicuramente di una società che esalta la perfezione e la voglia di essere omologati alla bellezza che c’è intorno.

E un problema di questo tipo che si può riscontrare già in giovanissima età, ti parlo dai 10 anni in su, può sfociare in una patologia ancora non molto nota che prende il nome di dismorfofobia ovvero, per renderla semplice, la paura di essere brutti, di avere un corpo non perfetto o una parte di questo che andrebbe modificata.
Infatti chi soffre di dismorfofobia spesso si concentra su punto specifico del corpo, ad esempio il naso, le orecchie, i capelli, la pelle, il peso o la forma del corpo, e incolpa quel particolare “pezzo” del proprio corpo di essere “difettoso” o “brutto”.
In realtà, il difetto o l’imperfezione percepiti possono essere appena percettibili o addirittura inesistenti per gli altri.
La dismorfofobia è spesso associata ad altri disturbi dell’umore, come depressione, ansia attacchi di panico.

E’ inoltre fuori discussione che proprio la ricerca di questa “perfezione” sia l’innesco principale di problematiche legate al cibo, gli ormai tristemente noti DCA (disturbi del comportamento alimentare) tutto viene da un’alterata percezione del proprio corpo che in qualche modo è sottoposto a una “punizione” per trovare la perfezione.
La dismorfofobia è una patologia seria che va affrontata con uno specialista e spesso anche attraverso l’utilizzo di farmaci.
La parte più complicata è riconoscerla e soprattutto non avere paura di tirar fuori il proprio problema anche se spesso può essere sminuito da chi ti circonda.
Dal mio punto di vista anche il supporto alimentare è di fondamentale importanza soprattutto quando il non piacersi riguarda la forma del corpo, il peso, la gobbetta sulla pancia, l’interno coscia prominente o le gambe troppo grosse.
In prima visita la primissima cosa che chiedo è proprio mettersi di fronte allo specchio e di elencarmi pregi e difetti.
E’ sui pregi che casca l’asino, mentre i difetti vengono vomitati fuori in modo repentino.
E allora normalmente durante tutti gli appuntamenti ricordo a chi mi trovo di fronte alcuni suggerimenti che come sai mi piace chiamare le chicche della Saputella.

Le 5 chicche della saputella
impara a guardare la totalità
Sei UNICA. Questa è una certezza e in quanto rara devi imparare a guardare la totalità e non soffermarti su una sola parte che ti sembra imperfetta;
sii gentile col tuo riflesso
Cerca di non essere un giudice troppo severo e soffermati su quello che ti caratterizza, che ti rende speciale, un neo, una fossetta, gli occhi, i capelli…
impara a farti un complimento
cerca di non senza essere critica con te stessa, fatti un complimento, se non riesci, impara ad accettare quelli che ti porgono gli altri;
non stare ferma
se vuoi cambiare qualcosa inizia, non puoi solo lamentarti. AGISCI!
impara a dire grazie al tuo corpo
partendo proprio dalla parte che ti piace meno, impara a ringraziare per la funzione che ha, e se non ha alcuna funzione come può essere il grasso sulla pancia, impegnati affinché possa diventare un punto di forza e non un punto debole.
Concludo con questa frase
Per essere sereni, bisogna conoscere i confini delle nostre possibilità, e amarci come siamo.
(Romano Battaglia)
Ti invito a leggere anche l’articolo che riguarda sul peso e la verità di quel numero che trovi qui.