Siamo alla frutta

Un cibo molto discusso, un alimento che suscita dubbi e alza polveroni, quello della frutta. Un argomento che non tutti condividono, io ti do la mia versione dei fatti. Ecco come la vedo.

Scrivere di questo nasce dall’esigenza di rispondere a molte domande che mi vengono rivolte in visita, te le riassumo in queste tre:

  1. Dottoressa mi hanno detto che la frutta nelle diete va eliminata;
  2. Dottoressa ma è vero che la frutta deve essere mangiata solo nel pomeriggio?
  3. Dottoressa la frutta non la posso mangiare dopo i pasti vero?

Sciogliamo qualche dubbio e sfatiamo qualche mito.

Nelle dieta la frutta non va eliminata, ovviamente parlo di un soggetto sano e con uno stile di vita che si appresta alla regolarità, anzi lo stesso ISS (Istituto Superiore della Sanità) ne ha sottolineato l’importanza insieme alla verdura.

Il momento più propizio per mangiare frutta?

Non esiste.

Non è detto che sia la mattina o il pomeriggio, non ci sono testimonianze scientifiche secondo cui la frutta alle 13 fa ingrassare e alle 7 del mattino no.

E soprattutto non ci sono testimonianze scientifiche che attestino che la frutta faccia ingrassare come legge assoluta e generale (ovviamente ben gestita) anche se dopo i pasti.

Ebbene sì, la frutta dopo il pasto non è il male assoluto.

Anzi in qualche modo può avere anche dei risvolti positivi mangiare un frutto a fine pasto.

Quali vantaggi può avere mangiare frutta a fine pasto?

Il primo è che mangiare frutta al termine di un pasto, dà alla tua testa il segnale di stop, è finito il pasto, puoi iniziare altre attività, insomma alzati da tavola!

Altro aspetto interessante è che frutti contengono sostanze (hanno un nome un po’ difficile, gli enzimi, che a me piace chiamare forbici) che possono favorire la degradazione delle proteine e quindi la digestione come ad esempio la bromelina dell’ananas. Attenzione l’ananas può aiutare a digerire ma occhio a non cadere nel tranello che ti faccia dimagrire e ne mangi 1 kg. Gli zuccheri che contiene non ti farebbero poi così bene.

Alcune vitamine soprattutto la vitamina C, possono facilitare l’assorbimento del ferro presente all’interno degli alimenti di origine animale, sia quello contenuto all’interno degli alimenti di origine vegetale.

Che dire poi delle fibre della frutta, utile per rallentare l’assorbimento degli zuccheri e anche a mantenere un buon senso di sazietà che ti farà mangiare meno e incamerare meno calorie durante il resto della giornata. Oltre ad avere una notevole importanza nella regolazione intestinale.

E’ opinione diffusa pensare che alcuni tipi di frutta facciano ingrassare più di altri.
Partiamo dal fatto che la frutta, tutta, se ben dosata non fa ingrassare, per cui non eliminare la banana o il cachi dalla tua dieta perché pensi che siano eccessivi; allo stesso modo così come vale il discorso per l’ananas, non mangiare un kg di anguria perché ti hanno sempre detto che “tanto è tutta acqua”, no, non va così, la frutta deve essere ben gestita nell’ambito dell’alimentazione quotidiana.

 

Sfatiamo un altro mito: la buccia della frutta non si può mangiare.

Certo se non sei sicura di quello che porti in tavola fai bene a toglierla, ma in realtà la frutta che proviene da contadino fidato e a km0 ha la buccia che assolutamente puoi mangiare!

Anche perché alcune bucce hanno proprietà che ti sorprenderanno per cui la regola è fidati del contadino che te la vende, sciacquala bene e mangiala.

Puoi mangiare ad esempio la mela con la buccia perché è ricca di sostanze antiossidanti vit C, vit K e fibre.

E anche quella degli agrumi non è da sottovalutare, ad esempio la buccia del mandarino è ricca di vit C e PP, olii essenziali e sostanze che la rendono disinfettante e antibatterica tanto a livello della bocca (cavo orale) che a livello intestinale.

Attenzione però se sei un soggetto allergico, soprattutto se hai allergia alle profiline o alle LTP, sostanze presenti nei vegetali e soprattutto nella parte più esterna, quindi nella frutta si trovano nella buccia. In questo caso stai attento, ma come sanno i miei pazienti, anche questo è risolvibile con qualche accortezza!

Facciamo quindi il punto della situazione con le chicche della Saputella:

  • la frutta non fa ingrassare se ben gestita né prima né dopo i pasti;

  • può creare fastidi all’intestino o anche gas e senso di gonfiore a chi ha delle patologie particolari come IBS, problemi digestivi, reflusso gastrico, ernia iatale; 

  • non si deve esagerare nelle dosi della frutta, orientativamente ogni porzione deve essere 150-200g, questo per evitare che l’eccesso di fruttosio*** che contiene possa alimentare la quantità di grasso che coinvolge principalmente il fegato; 

  • non sostituisce il pasto ma lo può concludere dando così il segnale di stop alla tua testa e in certe circostanze aiutandoti anche a digerire;

  • la frutta deve essere di stagione e possibilmente a Km0 e coltivata in modo naturale senza pesticidi;

  • occhio se sei un soggetto allergico alle LTP.

Passiamo ad altri miti da sfatare nei prossimi articoli, iniziamo dalla cioccolata.

Breve approfondimento

*** Il fruttosio, è uno zucchero semplice, in piccole dosi non ha nulla a che fare con l’insulina e ha un basso indice glicemico.
La conversione del fruttosio in glucosio avviene principalmente nel fegato e se qui c’è già il tutto esaurito e il carico di glicogeno è pieno, il fruttosio viene convertito in trigliceridi e questo SI che fa ingrassare oltre a minare la salute del povero fegato che può rischiare di divenire steatosico (il cosiddetto fegato grasso).

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